
02 Set La Spina, Vintage Yacht
Fortunatamente ho avuto la possibilià di fare una perizia sul famosissimo yacht d’epoca LA SPINA costruito nel 1929 nel prestigioso Cantiere Baglietto di Varazze, un gioiello storico da regata senza eguali, unico al mondo!!!
La Spina è il primo yacht 12 metri di stazza internazionale costruito in Italia, al quale è stato assegnato dalla Federazione Italiana vela il numero 1. Bisognerà attendere oltre cinquanta anni per vedere assegnato il numero 2, con il varo di “Azzurra”.
Non si tratta di una semplice barca. Si tratta di un consistente pezzo della storia dello Yachting italiano. Il varo di La Spina, avvenuto nel 1929, non coronava solo un audace ed impegnativo progetto sportivo fino a quel punto ad appannaggio quasi esclusivo di inglesi, americani e scandinavi, ma rappresentava anche una sfida ed una evoluzione culturale di una classe sociale alla ricerca di una collocazione nel complesso processo di costruzione nazionale. Le regate tra 12 metri non rappresentano solo prestigiosi eventi sportivi, ma anche importanti ritrovi mondani a cui sovente partecipano anche esponenti delle varie case reali. Fu così che il marchese Spinola, ammiraglio della Regia Marina, affidò al cantiere Baglietto di Varazze l’onere e l’onore di realizzare il primo 12 metri di stazza internazionale mai costruito nell’area del Mediterraneo. Le specifiche imposte dai limiti di stazza si fondono con le esigenze dell’armatore, non disposto a sacrificare la vivibilità e la comodità degli interni, coniugando moda e mondanità alla passione sportiva. Il risultato è uno scafo da corsa con le qualità di uno scafo da crociera, dove impeccabili e raffinate sistemazioni interne si sposano con le finissime linee di carena. L’estrema flessibilità di questa imbarcazione, frutto della lungimiranza dell’armatore, ha consentito nel corso degli anni di mettere da parte l’anima “racer” a vantaggio dell’aspetto “cruiser”, divenendo un panfilo sul qual hanno trovato posto le più esclusive personalità della società internazionale, tra cui spicca il Principe di Piemonte Umberto di Savoia.
Dopo vari passaggi di proprietà, a fine novecento fu tirato in secco ed abbandonato sulla costa spagnola; in balia delle intemperie, subì un forte degrado. E’ il 2005 quando inizia un’ attenta opera di restauro a cura dei più qualificati maestri d’ascia. L’intento è quello di recuperare l’imbarcazione sia sotto il profilo strutturale che sotto quello filologico, riportando l’armo velico ai 12 m. S.I.
A restauro concluso, nel 2008 a quasi ottant’anni dalla sua costruzione, La Spina viene iscritto all’Associazione italiana vele d’epoca, ricevendo il nuovo certificato di stazza internazionale. E’ stupefacente come siano stati ricostruiti tutti i particolari mancanti e ha causa di questo, la prima impressione che si ha salendo a bordo è essere in un altra epoca, un tuffo nel passato.
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